Le barriere galleggianti fermano l’acqua quando viene superata la soglia di 110 centimetri. La barriera è composta da un totale di 78 elementi mobili, 18 a Chioggia, 19 a Malamocco e 41 alla Bocca di Lido. Quando sono inattive, le paratoie si riempiono d’acqua e rimangono completamente invisibili in alloggiamenti collocati in cassoni sul fondo della laguna. Questi cassoni sono inseriti in trincee profonde 14 metri e larghe 50 metri. Sono collegati con tunnel che consentono anche ispezioni tecniche. L’elemento di collegamento tra le barriere e il terreno sono i box di spalla. Essi contengono tutti i sistemi e gli edifici necessari per il funzionamento delle paratoie.
Il principio della protezione dalle inondazioni è stato adottato dai cancelli dei grandi bacini navali. I cancelli sono grandi scatole d’acciaio che, quando si trovano nei loro pozzi sul fondo marino, sono sommerse d’acqua fino all’orlo. Quando devono essere chiusi, l’aria compressa spinge l’acqua fuori e i cancelli si aprono.
Sensori di posizione della Camille Bauer
L’inclinazione delle paratoie è controllata e determinata dai trasduttori di inclinazione KINAX N702-HART. Gli alloggiamenti dei moduli sono realizzati in acciaio inox INOX 326Ti (antiruggine) e sono completamente impermeabili secondo la normativa IP 68. Per l’invio delle informazioni viene utilizzato il protocollo HART. HART (Highway Addressable Remote Transducer) è il nome di un protocollo di comunicazione digitale per dispositivi di campo. È ideale per la trasmissione di dati di misura, posizione e dispositivo.
La decisione di utilizzare la tecnologia Camille Bauer è dovuta al design robusto dei sensori, che devono funzionare per 10 anni senza manutenzione. Inoltre, un argomento molto importante è stato il fatto che gli inclinometri KINAX possono funzionare senza problemi a 30 metri di profondità in acqua (salata).
La storia del Progetto Mose
Il 4 novembre 1966, l’acqua a Venezia era a 194 cm sul livello del mare. Un potente scirocco (un vento caldo proveniente dal Sahara verso il Mediterraneo) spinse l’acqua del mare nella laguna. Al più tardi a questo punto, l’amministrazione comunale riconobbe l’urgente necessità di proteggere il patrimonio culturale mondiale di Venezia dall’acqua alta. Quasi mezzo secolo dopo, la tanto attesa protezione dalle inondazioni è stata finalmente completata e i prodotti Camille Bauer hanno dato un contributo decisivo.
Anche il turismo ha causato ulteriori problemi di inondazione, in quanto i canali sono stati parzialmente dragati per le navi da crociera in continua crescita, permettendo a una quantità sempre maggiore di acqua salata di entrare in città. Tuttavia, solo nel 1984 sono stati effettuati i primi studi di fattibilità per proteggere la città dalle inondazioni e dalle influenze ambientali. La cerimonia di inaugurazione della costruzione fu tenuta nel 2003 dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma bisognerà attendere il 2021 perché la protezione dalle inondazioni possa essere finalmente completata. Manifestazioni, cause giudiziarie e corruzione hanno sempre ritardato l’avanzamento dei lavori. Alla fine, il progetto è costato quasi 6 miliardi di euro, diventando il più grande progetto infrastrutturale in Italia dal secondo dopoguerra.